
Margaret Keane
Pittrice statunitense tra le più conosciute e di successo negli anni ’60, Margaret Keane ha sviluppato una personalissima cifra stilistica che, ancora oggi, contraddistingue le sue opere rendendole apprezzate in tutto il mondo.
Occhi grandi, espressivi e sproporzionati rispetto al viso caratterizzano i soggetti raffigurati nelle sue enormi tele che, pur non essendo state particolarmente elogiate dalla critica, hanno riscosso un successo popolare tale da rendere il nome “Keane” un vero e proprio fenomeno in continua ascesa.
Con pittura ad olio o tecnica mista, Keane dipinge donne, bambini, animali e angeli dalle ali cadenti, tutti soggetti dall’aspetto di bambole con occhi volutamente ingigantiti.

“I bambini in genere hanno gli occhi grandi ma nei miei dipinti li ho voluti fare ancora più grandi. Mi ha sempre interessato disegnare gli occhi perché sono la parte del corpo che mostrano meglio l’interiorità di una persona.”
Il successo degli “orfanelli dagli occhi grandi” nasconde però uno dei più eclatanti casi di furto artistico del secondo novecento:
per circa dieci anni, infatti, questi sono stati venduti sotto il nome del marito imprenditore Walter Keane che sosteneva pubblicamente di esserne l’autore, persuadendo la moglie che, in quanto artista donna, non sarebbe altrimenti riuscita a vendere le proprie opere.

Solo dopo la denuncia per diffamazione e la conseguente diatriba legale tra i due terminata nel 1986, viene riconosciuta a Margaret Keane la paternità delle opere.
“Lei l’ha creato. Lui l’ha venduto. E loro l’hanno comprato. Una storia vera sull’arte e l’arte dell’inganno.”
Le opere dell’artista possono essere catalogate in due grandi periodi della sua vita: i quadri creati all’ombra del marito hanno una connotazione più cupa, le espressioni sono tristi e gli ambienti scuri; solo dopo il divorzio ed il trasferimento alle Hawaii il suo stile assume un carattere luminoso e felice.

“Girl and cat” riflette, insieme a tanti altri quadri, l’intensa sensibilità artistica di Margaret:
altro non è che la raffigurazione di una bambina dagli enormi occhi nocciola che rivolge all’osservatore uno sguardo languido, quasi in una disperata richiesta di “capire qualcosa”, di osservare, di riflettere.
La storia di questa artista, entrata a pieno titolo tra le icone dell’arte contemporanea, ha ispirato la realizzazione del film “Big eyes”, diretto da Tim Burton.

Ad oggi Margaret Keane, con alle spalle sessant’anni di carriera, continua a dipingere nella sua casa in California, dando sfogo al suo sempre florido genio creativo, catturando l’ammirazione di innumerevoli artisti.