Marcello Morandini

Artista e designer di grande talento, Marcello Morandini ha fatto delle geometrie e del movimento la base concettuale della propria biografia espressiva avuta inizio nei primi anni ’60, ad oggi vastissima ed incredibilmente densa di lavori realizzati con intelligenza e grande emozione.

Il suo percorso artistico e progettuale si declina tra design e grafica, due realtà attraverso cui emerge l’attenzione dell’artista per la cultura, visione e funzione dell’oggetto di volta in volta progettato.

“Pensavo sempre di fare una forma e di essere contento solo se questa non esisteva prima”

La ricerca dell’artista, dapprima volta allo sviluppo creativo della geometria piana, ha successivamente abbracciato un linguaggio più tridimensionale attraverso cui indagare diversi tipi di movimento nello spazio come la torsione, la tensione, l’espansione e la sovrapposizione.

Importanti nella sua arte, tripudio di bianchi e neri, le serie matematiche lineari (2-4-6…) e il raddoppio che consentono alle opere di essere percepite dall’occhio umano con regolarità; essa, però, non “imprigiona” l’opera stessa ma, al contrario, denota la grande libertà di un’avvenuta sperimentazione.

Fondamentale nell’arte di Morandini il concetto di SPAZIO attraverso cui è possibile comprendere la forma e la misura degli oggetti che si muovono in esso.

“Un semplice tratto di penna può nascondere tridimensionalità, design, architettura, forme da abitare, emozione…”

Le opere d’arte e di design prodotte nella sua lunga carriera hanno costituito oggetto di svariate collezioni pubbliche e private in Francia, Svizzera e Germania nonché motivo di esposizioni in importanti musei come “Museum of Art di Fukuyama” in Giappone e numerose gallerie private in Italia.

“MM80”, progetto realizzato per la ditta Mandelli, è tra quelli maggiormente segnanti nel significato nonché esaurienti da un punto di vista ergonomico. Consiste nel design della MANIGLIA di una porta che viene studiata dall’artista, oltre che nella forma, nella sua essenziale funzione: essa è un invito a vedere, toccare, sperimentare la tensione emotiva che ci spinge ad “andare oltre” la porta, facendo quel che si vuole una volta oltrepassata; l’artista, in questo caso, attribuisce all’oggetto il valore che spesso manca di essergli riconosciuto, conferendogli al contempo uno stile unico dal design lineare.

I progetti dagli anni ’80 a seguire abbracciano anche la dimensione architettonica: molti di questi sono frutto collaborazioni nate dall’idea di veder sviluppate forme create dallo stesso Morandini. Tra i tanti realizzati, il Goldhill Center di 38 piani e il progetto della facciata di 220 metri della fabbrica di porcellane Thomas a Speichersdorf.

Ad oggi l’artista si occupa della fondazione “Marcello Morandini” nata nel 2016 con sede a Varese, visitabile come museo, attraverso cui promuove l’arte concreta e costruttivista a livello internazionale con programmi espositivi, conferenze e pubblicazioni.

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