Guido Stazzoni

Distintosi per l’eleganza del proprio gusto estetico, il toscano Guido Stazzoni ha fatto della fotografia il modo migliore attraverso cui esprimerlo: riflettendosi nei volti e nelle pose dei soggetti ritratti, il suo stile si presta ad essere ricercato da numerosi magazine di stampo internazionale.

Da un primo esordio nel mondo del design, sposta successivamente la sua attenzione verso la fotografia: inizia ad occuparsi in via sperimentale di vari stili, dalla street art al ritratto, dallo still life alla fashion photography, con una sempre maggiore inclinazione verso quest’ultima.

Una volta trasferito a Milano la sua carriera nella moda raggiunge alti livelli di risonanza nel settore: non mancano le collaborazioni con le riviste Elle, Harper’s Bazaar e D- La Repubblica per cui realizza svariati progetti ed editoriali.

La predilezione per la luce naturale, l’esaltazione della semplicità dei luoghi e dei volti ne caratterizzano la cifra stilistica;

Diretti e semplici – così come la mente dietro l’obiettivo – i suoi scatti sono spesso eseguiti con l’utilizzo di un raffinato bianco e nero.

Le sue immagini si privano di ogni artificiosità e appaiono distaccate dal periodo storico attuale, immerse in atmosfere senza tempo, eleganti e simmetriche.

«Scatto foto per entrare in contatto diretto con le persone»

A marcare ogni editoriale è la ricerca di sguardi decisi, spesso fissi in camera, espressioni conturbate di modelli longilinei di cui cura l’immagine in ogni dettaglio esaltandone il pregio e la fisicità.

Anche il ritratto, specialmente quello femminile, si rivela un elemento cardine nel suo vasto portfolio professionale: cantanti e celebrità quali Elodie, Vittoria Ceretti e Cristiano Caccamo si sono, infatti, prestati da perfetti soggetti per la sua ricerca estetica.

La collaborazione con Settimio Benedusi nel progetto Ricordi? sancisce una tappa essenziale nella sua carriera in continuo incremento: Stazzoni abbraccia il desiderio di riscoprire l’importanza della fotografia stampata e dei ricordi che essa richiama, in un mondo digitalizzato in procinto di perdere la concretezza tangibile delle cose. Insieme a lui, tanti altri fotografi hanno preso parte al progetto che vede la sua realizzazione in una moltitudine di ritratti in bianco e nero.

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