Francesco Bertola

Protagonista dell’attuale panorama della moda nazionale ed internazionale, Francesco Bertola ha fatto della sua passione per la fotografia un punto di lancio per una carriera che, ad oggi, si snoda tra progetti artistici e prestigiosi set di moda.

I suoi scatti si prestano ad essere, così come il loro autore, di spiccata versatilità; Fin da ragazzo, apprese le tecniche base dal fotografo Franco Capra e coadiuvato il suo lavoro nel ruolo di assistente, decide di canalizzare la propria solida determinazione nel settore fotografico, partendo dagli insegnamenti del maestro per poi sperimentare una personale tecnica, traducendo la propria sensibilità in sempre nuove sperimentazioni visive.

Il sapiente uso della luce d’impronta caravaggesca e l’utilizzo sporadico della pellicola analogica fanno sì che i suoi scatti si presentino in una veste sobria e priva di esagerazioni, dal carattere semplice ed originale, d’impronta vintage ma al passo coi tempi; una fotografia, dunque, capace di adeguarsi alle richieste che il fashion impone conservando al contempo uno stile carico di personalità ed apertura all’ispirazione.

Le sue immagini solcano le pagine delle più celebri riviste patinate, da Luomo Vogue a Play Boy, GQ e Marie Claire; oltre ad esse, la sua produzione vanta un vasto numero di ritratti molti dei quali raffigurano i volti di noti personaggi dello spettacolo quali Oliviero Toscani, Roberto Bolle, Thomas McCarthy, Ralph Fiennes e Tilda Swinton.

Bertola non manca di proporre al pubblico delle raccolte di immagini che si discostano dai lavori professionali del mondo fashion caratterizzandosi, invece, per l’apporto di un “valore aggiunto” espressivo di una personale nonché originale identità fotografica.

Una prima mostra dal titolo “INTIMA”, presentata a Milano nel 2017, mira alla riscoperta della dimensione più profonda dell’essere umano, superando il varco della maschera che egli indossa per apparire agli altri: tra sensualità ed erotismo si susseguono degli scatti in cui i soggetti si abbandonano ai loro sensi.

Una seconda mostra dal titolo “3” propone ai visitatori un viaggio simbolico in un universo dominato da nudi femminili e corpi maschili, verso l’esaltazione di una corporeità imperfetta in cui il difetto diventa la forza stessa della rappresentazione artistica.

«C’è una bellezza che nuota a pelo dell’acqua, e una bellezza che si muove nelle profondità più nascoste. C’è una bellezza che si agita estroversa, e una bellezza che sta ferma in un meraviglioso silenzio. C’è quella che viene sempre illuminata a giorno dal sole, e quella che nel buio viene carezzata dolcemente dal più fioco raggio di luce, come in quadro del Caravaggio»

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