
Andrea Gandini
Originario di Teramo, Andrea Gandini è un giovane scultore e street artist divenuto un fenomeno internazionale grazie al suo talento che trova espressione nella ricerca di nuovi ed originali modi di modellare la materia: da alcuni anni porta avanti un progetto di arte urbana per le vie di Roma, trasformando i tronchi morti degli alberi recisi e ancora radicati a terra in meravigliose sculture.
Le sue opere, oltre a suscitare lo stupore di innumerevoli passanti e turisti, creano degli angoli d’arte da osservare ed apprezzare: un modo creativo di impreziosire le strade della capitale e rendere l’arte accessibile a tutti.
Ceppi d’alberi trasformati in street art
Il suo percorso artistico ha inizio sin da giovanissimo tra i banchi del Liceo artistico dove accresce la passione per il disegno e la scultura, cimentandosi dapprima con la creta e successivamente con altri materiali tra cui il legno.
E’ in quel contesto che matura la sua voglia di sperimentare attraverso nuovi linguaggi, sotto il lungimirante consiglio del suo docente di scultura.
Nel garage della sua casa inizia a scolpire pezzi di legno e ben presto si rende conto delle incredibili proprietà di questo materiale, fendibile e poroso, dotato di un’intensa carica vitale e pieno di potenzialità.
La ragione della sua attuale fama trova origine in un avvenimento del tutto casuale. La mancanza di pezzi di legno a portata di mano e la vista di un tronco tagliato di fronte il garage – suo attuale studio – ne conduce la creatività verso una nuova sfida: armato di scalpello e fantasia, realizza il primo “troncomorto” che darà il via ad una serie di opere di oltre sessanta tronchi di alberi scolpiti, da scovare per le vie della capitale.
«In giro per Roma ci sono più di 60 sculture, aspettano solo di essere trovate»

Con le sue creazioni cerca di dare un volto ai tronchi mozzi degli alberi abbandonati, restituendogli una dignità attraverso l’uso dello scalpello: volti e busti sono intagliati e modellati dalle sue mani abili che riportano alla vita quelli che potrebbero essere considerati elementi di scarto e gli conferiscono un’identità umana, compiendo un gesto degno dell’ ammirazione generale e al servizio della collettività.
Tra le sue opere trovano spazio anche incisioni di animali, oggetti e paesaggi la cui ubicazione ha iniziato ad estendersi oltre la provincia romana abbellendo molte altre città italiane: tra queste il comune di Colle in cui un gigantesco pino di 25 metri di altezza, destinato all’abbattimento, è diventato una stele scolpita dove sono raffigurati elementi dell’architettura e del paesaggio urbano, da Porta Nova al campanile del Duomo.


Con la sua tecnica l’artista riesce così a cogliere la bellezza della materia, ad esaltarla con il suo talento manuale, lasciandosi trasportare dal profondo “significato vibrazionale” insito nello scolpire.
«Quando realizzo un pezzo, mi ispiro alle forme stesse del tronco, cresciuto in un contesto cittadino e quindi pieno di pieghe e cicatrici interne dovute all’adattamento forzato a un ambiente talvolta ostile»
La “mappatura” delle opere
Camminando per le vie di Roma – e non solo- può capitare di imbattersi in questo artista, accucciato a lavorare su tronchi alti in media 70 cm: gli occhi dei bambini si fanno curiosi e un misto di timore e meraviglia si diffonde tra gente che viene resa partecipe dell’esecuzione dell’opera dal vivo, avendo così modo di apprezzarne l’aspetto performativo.
Molti altri lavori, di più recente creazione, sono invece realizzati – su commissioni pubbliche e private – in tronchi la cui altezza si estende per diversi metri e ciò ha richiesto l’utilizzo di strumenti adatti quali impalcature, scalpello elettrico e motosega.
L’artista ha realizzato nel tempo una mappatura dei suoi lavori così da favorirne la ricerca: essa è fruibile dalla sua pagina web ed è in continuo incremento!

Tuttavia, a causa dei restrittivi regolamenti sul decoro urbano, Andrea Gandini ha spesso rischiato di essere multato per la sua attività;
Nonostante ciò, i suoi lavori vengono elogiati dalla collettività quale prezioso arricchimento per le città che, oltre a risultarne impreziosite, lanciano anche un messaggio di cura e salvaguardia degli alberi del circondario.
«Quando lavoro in strada non chiedo mai autorizzazioni per due motivi: il primo è che ci vorrebbe troppo tempo, il secondo motivo è che se chiedessi i permessi non avrei la stessa libertà espressiva che ho non facendolo»

Per saperne di più sull’artista visita il sito web:
In esso è presente il form “Segnalami un tronco” attraverso cui è possibile indicare e suggerire all’artista dei ceppi abbandonati al fine di essere trasformati in splendide opere d’arte ed ampliare il suo museo a cielo aperto!
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