Alessandro Dobici

Considerato tra i più talentuosi ritrattisti italiani, rinomato nel mondo dello spettacolo e della musica, Alessandro Dobici vanta un vissuto di esperienze lavorative di singolare qualità estetica.

La sua predilezione per la fotografia nasce quando, a diciotto anni, decide di cambiare un sassofono regalatogli dai fratelli con una macchina fotografica, una scelta che lo porta ad appassionarsi allo scatto a tal punto da essere scelto, poco tempo dopo, come assistente del noto fotografo Giovanni Cozzi. 

Una volta apprese le modalità di creazione e gestione di un set fotografico, decide di lavorare in proprio, affermandosi gradualmente nel campo della fotografia pubblicitaria e nella moda: contribuisce al successo di importanti campagne per Fendi, Belstaff, Reebok e Hoya.

Se in un primo momento l’attenzione era maggiormente focalizzata ai progetti di reportage e book fotografici, successivamente Dobici fa del ritratto il genere a lui più congeniale.

Da Sabrina Ferilli a Fiorello, Roberto Benigni e Rossella Brescia sono molti i personaggi dello spettacolo ad essersi affidati al suo gusto estetico, attraverso cui tira fuori la naturalezza delle emozioni cogliendone ogni sfumatura, senza vandalizzare il contesto ne prevaricare in esso.

«Mi interessa capire cosa cʼè dietro e cosa hanno da dire le persone che incontro e fotografo. Il ritratto è unʼoccasione unica di poter rendere pubblico il mio punto di vista. E quando ritraggo un personaggio, cerco di raccontare la mia percezione sulla sua essenza, prima che sulla sua immagine»

Il suo approccio estremamente delicato è reso unico dall’utilizzo del bianco e nero che gli consente di guardare la realtà con maggiore profondità, privandola del colore che ritiene un potenziale distruttore, tirando fuori l’emozione già presente in essa. 

Celebre il ritratto di Virna Lisi allo specchio intenta a struccarsi che, nella sua semplicità, descrive esaustivamente il carattere estetico della fotografia di Dobici.

La sua carriera ha un forte slancio nel momento in cui propone le sue capacità a Claudio Baglioni il quale, colpito dal suo talento, lo sceglie come suo fotografo ufficiale. Seguendolo durante concerti e progetti, effettua ritratti e riprese che danno vita nel 1998 al libro ” C’era un cavaliere in bianco e nero”. 

Tuttavia, le foto che maggiormente rispecchiano la sua personalità, oltre i caratteristici scatti paesaggistici densi di “assenza” e silenzio, sono quelle realizzate a Cuba, luogo di cui rimane affascinato a tal punto da farvi ritorno numerosissime volte osservandone con sguardo acuto e penetrante la realtà, denudandola dai luoghi comuni ed immortalandola nella sua più vera essenza. 

Ad oggi i suoi ritratti sono pubblicati su prestigiose testate quali Amica, Harper’s Bazaar e L’Espresso. Molte delle fotografie di Dobici sono inoltre raccolte nella mostra “Venti anni di fotografia” in cui emerge ciò che, nell’arco di due decadi di carriera, lo ha colpito ed emozionato. 

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